Salerno, Campania
Battipaglia è un importante centro commerciale ed agricolo della provincia di Salerno, situato nella piana del Sele alla sinistra del fiume Tusciano. Prende il nome dall’antica tradizione di trebbiare il grano battendo l’ammasso di spighe con delle pertiche.
Nel 1080 a Battipaglia fu fatto costruire un castello, denominato Castelluccio, dal normanno Roberto il Guiscardo e fu donato alla chiesa Salernitana. Si può asserire che da questo momento inizia la storia battipagliese, almeno quella supportata da dati certi.
Ma il vero sviluppo di Battipaglia si avrà a partire dal 1857 in poi, quando Re Ferdinando II trasferì nel piccolo centro i superstiti del violentissimo terremoto che aveva colpito la Basilicata, il Vallo di Diano e il retro terra Salernitano. Fino al 1929 Battipaglia è stata una frazione di Eboli, dopodichè con Regio Decreto n° 626 divenne comune autonomo.
Durante la II Guerra Mondiale, fu quasi completamente rasa al suolo dai bombardamenti e, solo dopo le elezioni amministrative del 1946, si ebbe una lenta ricostruzione del comune mentre più tardi, con la riforma agraria, si ebbe anche una vera e propria rinascita economica.
Negli anni ‘60 Battipaglia abbandonò, infatti, le vesti di colonia agricola e rurale e divenne un polo di sviluppo industriale che portò ad un ulteriore sviluppo demografico. Purtroppo l’eccessiva crescita della popolazione comportò numerosi disagi sociali, poi sfociati nella rivolta del 9 aprile 1969, che causò due morti e numerosi feriti.
Nel 1986 Battipaglia fu inserita nel novero dei cento comuni d’Italia che, grazie al loro progresso economico e civile, hanno contribuito a rendere più ricca e importante l’Italia nei primi quaranta anni della Repubblica. Battipaglia è un centro in continua espansione grazie alla sua felice posizione geografica.
Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore
Battipaglia è un importante centro commerciale ed agricolo della provincia di Salerno, situato nella piana del Sele alla sinistra del fiume Tusciano. Prende il nome dall’antica tradizione di trebbiare il grano battendo l’ammasso di spighe con delle pertiche.
Nel 1080 a Battipaglia fu fatto costruire un castello, denominato Castelluccio, dal normanno Roberto il Guiscardo e fu donato alla chiesa Salernitana. Si può asserire che da questo momento inizia la storia battipagliese, almeno quella supportata da dati certi.
Ma il vero sviluppo di Battipaglia si avrà a partire dal 1857 in poi, quando Re Ferdinando II trasferì nel piccolo centro i superstiti del violentissimo terremoto che aveva colpito la Basilicata, il Vallo di Diano e il retro terra Salernitano. Fino al 1929 Battipaglia è stata una frazione di Eboli, dopodichè con Regio Decreto n° 626 divenne comune autonomo.
Durante la II Guerra Mondiale, fu quasi completamente rasa al suolo dai bombardamenti e, solo dopo le elezioni amministrative del 1946, si ebbe una lenta ricostruzione del comune mentre più tardi, con la riforma agraria, si ebbe anche una vera e propria rinascita economica.
Negli anni ‘60 Battipaglia abbandonò, infatti, le vesti di colonia agricola e rurale e divenne un polo di sviluppo industriale che portò ad un ulteriore sviluppo demografico. Purtroppo l’eccessiva crescita della popolazione comportò numerosi disagi sociali, poi sfociati nella rivolta del 9 aprile 1969, che causò due morti e numerosi feriti.
Nel 1986 Battipaglia fu inserita nel novero dei cento comuni d’Italia che, grazie al loro progresso economico e civile, hanno contribuito a rendere più ricca e importante l’Italia nei primi quaranta anni della Repubblica. Battipaglia è un centro in continua espansione grazie alla sua felice posizione geografica.
Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore
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